Lezione di sguardi : Edoardo Detti fotografo
Ragione contemporanea Verso la metà degli anni Settanta del ventesimo secolo, in maniera singolare e personale, un gruppo di artisti appartenenti a diverse aree culturali e territoriali italiane ha utilizzato lo strumento poetico della fotografia per rappresentare il paesaggio e la dimensione ur- ba...
- Autores:
- Tipo de recurso:
- Book
- Fecha de publicación:
- 2017
- Institución:
- Universidad de Bogotá Jorge Tadeo Lozano
- Repositorio:
- Expeditio: repositorio UTadeo
- Idioma:
- eng
- OAI Identifier:
- oai:expeditiorepositorio.utadeo.edu.co:20.500.12010/15793
- Acceso en línea:
- https://media.fupress.com/files/pdf/24/3573/3573_15070
http://hdl.handle.net/20.500.12010/15793
- Palabra clave:
- Edoardo Detti
Fotografía
Fotografía arquitectónica
Urbanismo
- Rights
- License
- Abierto (Texto Completo)
Summary: | Ragione contemporanea Verso la metà degli anni Settanta del ventesimo secolo, in maniera singolare e personale, un gruppo di artisti appartenenti a diverse aree culturali e territoriali italiane ha utilizzato lo strumento poetico della fotografia per rappresentare il paesaggio e la dimensione ur- bana della propria biografia esistenziale. Questi diversi itinerari artistici hanno avuto come fondamentale punto d’incontro la mostra e il libro Viaggio in Italia del 1984, punto che è diventato un momento paradigmatico di quella generazione di fotografi, come di quella successiva. Rivelativo è un breve testo del curatore dell’evento, Luigi Ghirri: Giordano Bruno dice che le immagini sono «enigmi che si risolvono col cuore». A chi mi chiede a volte che cosa sia la fotografia rispondo con questa frase perché, tra le possibili risposte anche pertinenti, ma comunque anche un po’ parziali e restrittive, questa mi pare che sia, nella sostanza, la più vicina a quello che penso. Questa frase potrebbe apparire anche come una felice semplificazione ad effetto, penso invece che indichi il modo più giusto di relazionarsi non solo con le immagini e quindi anche con le fotografie, ma anche con altri innumerevoli misteri dello sguardo. Forse è questo il sentimento che mi guida quando guardo un paesaggio, le linee di un volto, i volumi di un’architettura, le superfici colorate di un muro, le luci incerte di qualche notturno o la strana armonia che le nuvole donano ad ogni paesaggio del mondo1. Nella consapevolezza che il vero organo di visione del genere umano è il movimento del cuore attraverso lo sguardo, questi autori hanno dato inizio a una innovativa interpretazione dei luoghi, dando una ragione contemporanea al vivere e all’abitare nella millenaria stratifi- cazione della penisola italiana. |
---|